Unità di misura legali
Unità di Misura Legali
Alla base della metrologia legale e di moltissime transazioni commerciali ci sono le unità di misura legali, senza le quali sarebbe impossibile determinare in modo uniforme le quantità.
Le unità di misura servono a determinare il valore delle grandezze fisiche. Un sistema unitario è un insieme di regole che stabilisce in modo incontrovertibile le unità di misura impiegate nelle scienze naturali e nella tecnica.
Il sistema utilizzato attualmente a livello mondiale è il Sistema Internazionale delle Unità, in francese Système International d’unités (SI). È stato introdotto dall’undicesima Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (CGPM) nel 1960. Successivamente il SI ha sostituito diversi sistemi unitari che trovavano impiego soprattutto nelle scienze naturali, rendendo così superflue le complicate conversioni tra le varie unità.
Nel Sistema Internazionale delle Unità si distinguono fondamentalmente due classi di unità: le unità di base e le unità derivate.
Le unità di misura di base sono: il metro, il chilogrammo, il secondo, l'ampere, il kelvin, la mole e la candela, rispettivamente per le dimensioni lunghezza, massa, tempo, corrente elettrica, temperatura termodinamica, quantità di sostanza, e intensità luminosa.
Le unità di misura di base, le unità di misura derivate, le unità di misura non SI legalmente utilizzate e le unità di misura non legalmente ammesse sono riportate nel D.P.R. 12/08/1982, n.802.
Regole di scrittura
Per indicare le unità di misura legali si devono usare esclusivamente le denominazioni, le definizioni e i simboli previsti dal D.P.R. 12/08/1982, n.802. Riportiamo qui le regole di scrittura più importanti.
Le denominazioni delle unità di misura vanno sempre scritte in carattere minuscolo, prive di accenti o altri segni grafici.
Esempio: ampere non Ampère.
Le denominazioni delle unità hanno solo singolare.
Esempio: 3 ampere non 3 amperes.
I simboli delle unità di misura vanno scritti esattamente come prevede il D.P.R. 802/82 cioè con l'iniziale minuscola, tranne quelli derivanti da nomi propri.
Esempio: m , non mt. o M , per metro; K per il kelvin.
I simboli, in quanto simboli e non abbreviazioni, non devono essere seguiti dal punto (salvo che si trovino a fine periodo).
Esempio: t , non ton. o T.
Dovendo indicare un quantitativo è opportuno scrivere prima il valore numerico e poi il simbolo dell’unità di misura.
Esempio: 1 kg , non kg 1.
Il prodotto di due o più unità va indicato con un punto a metà altezza o con un piccolo spazio tra i simboli
Esempio: N * m oppure N m
Il quoziente tra due unità va indicato o con una barra obliqua tra i simboli o con il primo simbolo seguito dal secondo con esponente -1.
Esempio: J/s oppure J s-1
Il prodotto di una unità per se stessa n-volte va indicato con una potenza dell’unità e non con abbreviazioni.
Esempio: m2 , non mq. o Mq. per la superficie, m3 , non mc. o Mc. per il volume.
Compito dell’ufficio metrico è, ai sensi dell’art.5 del D.P.R. 12/08/1982, n.802, quello di vigilare sulla corretta applicazione delle unità di misura.