Dalla BIT di Milano i dati sullo scenario turistico marchigiano: il commento del Presidente Sabatini e dei componenti di giunta Massimiliano Polacco e Fausto Calabresi
Il covid 19 è stato un acceleratore di tendenze già in atto prima della pandemia; il turista non cerca solo relax ma anche esperienze inedite, specie in contesti naturali. La sostenibilità si pratica con la vicinanza alla comunità locale e il consumo e acquisto dei prodotti del posto. Commercio e agroalimentare sono componenti fondamentali di un'offerta turistica integrata, e quelle che più chiedono il supporto delle istituzioni. Il bando borghi, per l'apertura di esercizi commerciali nelle aree interne è una delle azioni messe già in campo da Camera e Regione Marche.
Nelle Marche le imprese turistiche sono 11.556, 9.603 nella ristorazione, 1.547 alloggio, 406 agenzie e tour operator, ed impiegano quasi 53.000 addetti.
3.579 quelle guidate da donne. 1.164 a titolarità straniera, 1.111 quelle in cui la partecipazione di giovani è superiore al 50%.
La provincia con la maggior presenza di imprese del comparto, rispetto al totale, è Ascoli Piceno, seguita da Pesaro-Urbino.
Nei primi mesi dell'anno il sistema Excelsior stima oltre 3.000 assunzioni, 80% assorbite dalla ristorazione.
Il 30% dei turisti nelle Marche è attratto dalla prospettiva di mare e svago; attivi sui social, 1 su 3 esprime giudizio sui social, principalmente FB. Ospitalità locale ed enogastronomia sono le voci che ricevono.
La spesa media giornaliera del turista nelle Marche è di 47 euro per l'alloggio e di 71 per altre spese.
Nel 2022 i turisti stranieri sono stati in primis tedeschi, seguiti da statunitensi, francesi, inglesi e spagnoli.
Guardando le provenienze di chi arriva alle Marche cercando su google, vediamo che il primo turista è interno. Infatti considerando questo aspetto la regione più rappresentata sono le Marche, seguite da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto.
Dichiara il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini dalla BIT di Milano:
"Il Turismo è tra le nostre priorità, perseguite con Regione Marche e ATIM ed è un settore che di fatto si interseca con molti altri: infrastrutture, digitali e materiali, enogastronomia, cultura, internazionalizzazione. Siamo regione al plurale? dobbiamo essere plurali, e insieme, nella messa a punto di strategie in filiera istituzionale, ma anche nella gestione di quest'ambito economico così strategico. ATIM si è appena insediata, le fiere decollano, a giugno abbiamo gli Stati Generali dell'internazionalizzazione nelle Marche, gli chef stellati e la moda brillano, la formazione turistica ha un potenziale e numeri promettenti, l'anno di Pesaro Capitale della Cultura è alle porte. Possiamo davvero imprimere al nostro turismo l'accelerazione che merita".
Aggiunge Massimiliano Polacco, che in Giunta di Camera Marche ha la delega al Turismo:
"Accelerarsi significa correre e per questo servono strade, materiali e immateriali; non si può pensare al turismo senza un'adeguata digitalizzazione. Le imprese delle Marche, una regione che ha bisogno di competenze digitali che in questo campo davvero possono fare la differenza, non solo per la promozione ma anche per la gestione dell'impresa turistica. La provincia di Ascoli, a grandissima vocazione turistica, è anche quella dove l'incidenza di start up è più elevata, a dimostrazione che innovazione e accoglienza sono un binomio che funziona".
Fausto Calabresi, anche lui componente di Giunta camerale, sottolinea l'importanza del progetto itinerari religiosi:
"Come rilevato, nelle Marche si cercano esperienze turistiche nuove. La possibilità di camminare e raggiungere luoghi di pregio artistico e valore spirituale collocati in contesti naturali di grande bellezza è attrattiva per chi ha cuore la cura di sé, il benessere, specie dopo mesi funestati da ogni sorta di prove e restrizioni. Le Marche possono accreditarsi come un luogo di rinascita".